Snapchat Influencer: chi sono e cosa fanno
La figura dell’influencer ha assunto, negli ultimi anni, diverse declinazioni. Inizialmente era il semplice testimonial ma con l’arrivo dei social media ha fatto ingresso il termine che noi tutti conosciamo oggi ed ha assunto un significato del tutto nuovo.
In questo post vedremo chi sono gli influencer ma in particolare chi sono gli Snapchat influencer. Andremo a vedere cosa fanno e per quale motivo vengono ingaggiati da brand ed aziende per rappresentarli.
Ma voglio prima fare un po’ di chiarezza ed andare con ordine. Prima di parlare di Snapchat e come sta cambiando il mondo dei social network ed il modo di fare marketing, voglio partire dall’origine della parola influencer ed il significato che oggi ha assunto.
Ok, direi che possiamo iniziare 🙂
Influencer: dove tutto è iniziato
All’inizio era semplicemente la parola “testimonial” ad essere utilizzata per indicare colui che, famoso o meno, veniva ingaggiato da un’ agenzia pubblicitaria (e quindi brand) per rappresentare un marchio e pubblicizzare un prodotto.
Niente di strano quindi, solitamente queste figure erano personaggi pubblici, persone quindi, con una certa notorietà in grado di “influenzare” i gusti e le opinioni dei propri fan.
Qui compare per la prima volta la parola “Influenzare” che di per se significa semplicemente…
Agire in modo determinante sull’animo e sulla volontà altrui (Treccani)
Quindi si suppone che ci sia qualcuno che in un certo senso agisce sulla nostra volontà e ne condiziona azioni ed, in questo caso, meccanismi e processi di acquisto.
Non a caso l’esempio tipo di testimonial che anche tu avrai in mente è il famoso attore di Hollywood. E’ infatti l’esempio perfetto poiché viene sfruttata la sua popolarità e “trust” per promuovere un prodotto in genere affine alla sua “fan base”
Negli anni 80′ e 90′ le multinazionali del tabacco, ad esempio, hanno fatto una fortuna associando l’essere cool ed il fascino di Hollywood alla sigaretta. Questo è solo uno dei milioni di esempi che si potrebbero fare fino ad arrivare ai giorni d’oggi.
Ma perchè il VIP o la celebrity di turno funziona così bene come testimonial?
- Ha un volto noto che trasmette fiducia, fondamentale per avviare un processo di vendita.
- Si fa leva sulla sua popolarità per coinvolgere i suoi “follower”.
- Innesca il cosiddetto passaparola, ( o referral marketing) ossia una delle forme di marketing più efficaci.
In realtà probabilmente ce ne sono molti altri di motivi ma al momento mi soffermo su questi 🙂
Le celebrity sono quindi stati sovrani incontrastati nel mondo dell’advertising praticamente in qualsiasi settore: Dallo sport, alla musica, all’arte al cinema. Chiunque, con un minimo di popolarità mediatica, è stato ingaggiato almeno uno volta come testimonial da qualche brand piccolo o grande che sia. Ovviamente più grande è la fama, più è grande il brand ed il bottino.
Ma ad un certo punto qualcosa è cambiato. Un nuovo protagonista è entrato a gambe tese nel mercato ed ha cambiato completamente e per sempre le regole del gioco. Parlo dei social media.
Come è avvenuto quindi l’evoluzione da testimonial ad influencer?
Da testimonial ad influencer
Con l’avvento dei social media la situazione è cambiata (eccome!). Ma come tutte le novità, il processo è stato lento e graduale. I social media hanno dato a tutti la possibilità di esprimersi, di connettersi e di creare il proprio gruppo di amici.
Infatti tutto parte proprio da qui, dall’idea di gruppo che crea le basi di quello che poi diventa una community. All’interno di questa community abbiamo “l’influencer” ossia il comunicatore ed il “follower”, ossia quello che ascolta.
Grazie ad i social possiamo tutti creare delle mini-community e comunicare con un numero più o meno grande di persone. E’ proprio qui che avviene la rivoluzione: mentre un tempo la popolarità e la possibilità di influenzare altre persone era appannaggio di pochi eletti, ora tutti con un profilo social ed una connessione ad internet possono (potenzialmente) catturare l’attenzione di milioni di persone e diventare una vera e propria potenza mediatica.
Quando ciò avviene nasce l’influencer, ossia la persona che, sui social, è in grado di influenzare e condizionare le scelte di migliaia e milioni di persone.
Con questi presupposti e dati alla mano le aziende hanno iniziato ad apprezzare il fenomeno e sfruttarlo a proprio vantaggio per comunicare e coinvolgere i propri consumatori proprio come avevano sempre fatto sui media tradizionali con i testimonial.
Cambiano solo i mezzi ed i protagonisti. In realtà le celebrity quali stars, sportivi etc. continuano ad essere testimonial ed influencer sfruttando anche il loro seguito sui social.
Il buono ed il cattivo (influencer)
Ora, ci sarebbe da scrivere un libro sulle varie declinazioni che ha assunto il termine influencer, ma per semplificare le cose li dividerò solo in due categorie: il buono ed il cattivo.
Il buono
E’ l’influencer marketing fatto “come deve essere fatto”, ossia attraverso endorsement e product placement che sfruttino la visibilità del testimonial (influencer) per creare brand awareness
Scusa tutti gli inglesismi ma i termini tradotti in italiano sono improbabili 🙂
Ad ogni modo detto in parole semplici, l’influencer marketing serve a promuovere un prodotto o sevizio attraverso una raccomandazione fatta da un influencer ad i suoi follower.
Quando fatto “ad opera d’arte” l’influencer marketing è senza subbio una delle forme di advertising più efficace e funziona davvero bene. Dietro però non c’è un semplice postare una foto su Instagram scrivendo, ad esempio: ” quanto amo le mie scarpe nuove by..”, ma un lavoro di Digital PR che dovrebbe unire creatività e branding.
Il cattivo
Bene. Quando si può invece parlare di cattivo influencer marketing?
Quando l’endorsement diventa marketta spudorata e senza un reale lavoro dietro quella raccomandazione. Purtroppo orami la maggior parte delle iniziative si traducono in questo, soprattutto su Instagram. Ossia posto una foto (spesso con il prodotto), menziono il brand di turno ed il gioco è fatto.
Su Instagram sono ormai migliaia i profili (personali, per quelli business il discorso è diverso) che condividono in maniera più o meno evidente qualche prodotto. Il fenomeno ormai è parecchio diffuso, tanto che la maggior parte dei sedicenti “influencer” vengono semplicemente pagati con un invito o un omaggio, che spesso è il prodotto stesso.
Il fatto è questo: siccome il fenomeno è così popolare, tutti ambiscono a diventare influencer, creando così una saturazione di mercato in cui sono solo in pochi quelli che guadagnano davvero.
Il mio consiglio è quello di lavorare sì sulla propria presenza sui social ma considerare sempre che l’obiettivo finale non deve essere quello di essere “influencer” ma di lavorare sul proprio personal branding.
Se poi ci saranno anche spazi per collaborazioni con brand, ben venga! 🙂
Bene, fino ad ora non ho ancora tirato fuori la parola Snapchat. Questo per un motivo. Volevo infatti farti vedere tutto il percorso che ha portato, con l’avvento dei social, ad affermare la figura dell’influencer.
Fino a che non è arrivato Snapchat…
Da Influencer a Snapchat Influencer
Come dicevo prima, il termine influencer oggi si sposa bene con Instagram e Facebook, ma le cose sono cambiare da quando Snapchat ha fatto il suo ingresso nell’olimpo dei social.
Con ormai 200 milioni di utenti, 100 milioni di utenti attivi ogni giorno, Snapchat è il social in più forte crescita destinato ad essere, probabilmente, l’unico vero competitor di Facebook nei prossimi anni.
Ho già ampiamente parlato di Snapchat in questo blog ed ho anche creato una guida gratuita che puoi scaricare QUI
Quello che invece voglio raccontarti ora è come Snapchat stia cambiando il mondo dell’influencer marketing e dello storytelling.
In realtà Snapchat sta cambiando il concetto stesso di social network così come siamo abituati a concepirlo. Infatti su Snapchat il concetto di like, commenti e condivisioni lascia il posto alle visualizzazioni ed agli screenshot.
Ma come?! Un social senza like e commenti e per di più dove i contenuti vengono bruciati dopo sole 24 ore?!
Penserai che no ha senso, eppure milioni di persone non la pensano così.
Snapchat è veloce, semplice ed immediato. Puoi vedere la vita senza filtri o foto posate. E’ nudo e crudo, per quello piace.
Ed ecco quindi che in questo nuovo scenario cambiano anche le dinamiche di advertising. Ad oggi non esiste ancora una vera e propria piattaforma di adv ( a parte i geo-filtri personalizzati) ma le aziende collaborano già con i nuovi Snapchat Influencer.
Snapchat Influencer: chi sono
Dopo mesi di studio del fenomeno Snapchat qui in USA (vivo a LA, il mio user è @SteMonga) ed essermi confrontato con gli snapchatters più in vista, ho identificato chi sono questi stra-ricercati Snapchat influencer e cosa fanno.
Molti di loro sono creativi ed hanno un background artistico. Il motivo è semplice: su Snapchat i contenuti più interessanti sono quelli più dinamici ed interattivi e gli utenti amano interagire con questo tipo di snap.
Su Snapchat lo storytelling diventa un’arte e diversi utenti hanno sfruttato la loro creatività per creare contenuti unici. Qui sotto puoi vederne un’esempio, si tratta della Snapchatters Cyreneq che crea spap molto originali.
Cyrene, come anche altri, è una creativa, una specie di artista 3.0 e siccome gli utenti Snapchat amano questo tipo di contenuto, anche le aziende iniziano a farlo.
Non sono pochi i brand che hanno iniziato a sperimentare campagne di Snapchat influencer marketing. Una di queste è Coca-Cola, che ha recentemente lanciato una campagna coinvolgendo attivamente diversi influencer che hanno creato una storia insieme al brand
Lo snap che vedi qui sopra è una campagna di co-marketing tra Coca-Cola e Marvel. Quello è solo uno snap di una sequenza video creata con una storia dove venivano coinvolti attivamente gli utenti con domande e opzioni per cambiare il finale ed il corso della storia raccontata.
Quindi lo Snapchat Influencer è un creativo, una persona che sa raccontare una storia in maniera interessante e coinvolgente ma soprattutto che sappia condividere del vero contenuto.
I millennials sono sempre meno reattivi all’adv tradizionale su internet (native adv, Facebook, Instagram ads) e prestano maggiore attenzione ad un contenuto sì sponsorizzato ma che sappia anche intrattenere.
In questo nuovo contesto la semplice foto su Instagram non fa più effetto, ma attraverso lo story-telling è possibile invogliare gli utenti a interagire con un brand.
Sotto un altro esempio di story telling su Snapchat sempre con Coca-Cola
Altro snapchat influencer popolare qui in USA è Shonduras.
Anche lui crea contenuti interattivi e molto creativi sfruttando appieno le varie funzioni di Snapchat. La più usata è senza dubbio il doodle, ossia la possibilità di colorare e disegnare sulla foto o video con il pennino che vedi in alto a destra quando scatti uno snap.
Ho visto vere e proprie opere d’arte realizzate in quel modo e Shaun è senza dubbio uno di loro.
Qui sotto puoi vedere un video realizzato in occasione di una collaborazione con Unicef.
Come vedi dietro ad una campagna di questo tipo su Snapchat c’è un grande lavoro di contenuti. Queste iniziative necessitano di uno story-board un brief e diverse ore per la realizzazione dei contenuti.
Il tutto per poi sparire 24 ore dopo da Snapchat!
Per questo molti salvano su Youtube i propri lavori come una specie di portfolio da mostrare a clienti per future collaborazioni.
Durante i miei snap (ti ricordo che mi trovi su Snapchat come SteMonga) ho avuto il piacere di fare networking ed incontrare diversi influencer ed interessanti snapchatters. Una di loro è stata anche Gini (Ginicanbreathe) con cui ho fatto anche una interessante intervista per il mio corso SnappyRush (in inglese).
Anche Gini è molto attiva su Snapchat e presenta il suo stile attraverso i suoi snap. Qui sotto un esempio dei suoi contenuti.
L’elemento chiave quindi in ogni snap è lo storytelling ed essere originali. Non importa se vuoi utilizzarlo per la tua azienda o per te stesso, l’importante è sempre essere creativi ed originali.
Per farlo puoi utilizzare le varie opzioni che Snapchat ti da per farlo come i filtri, le “lens” ossia i filtri facciali, gli stickers o gli emoticon. Puoi anche creare il tuo geo-filtro personalizzato per dare un tocco originale ai tuoi snap. Proprio come vedi nel mio video qui sotto 🙂
Come vedi anche io di tanto in tanto salvo le mie storie su YouTube per avere dei video da condividere con chi mi chiede di vedere alcuni contenuti. Ho già fatto alcune collaborazioni con Snapchat e sono certo lo Snapchat marketing diventerà molto diffuso nei prossimi anni.
Snapchat influencer in Italia?
In Italia Snapchat, seppur in forte crescita, sta iniziando ora ad essere esplorato dai brand per campagne pubblicitarie. Il mio consiglio, se sei un brand, è quello di sperimentare e coinvolgere attivamente altri snapchatters per creare dei contenuti interessanti e crescere la propria base utenti.
Oltre a creare la tua storia con contenuti che raccontato il dietro le quinte del tuo brand, puoi anche coinvolgere attivamente influencer in campagne creative.
Leggi questo post per maggiori info.
Ad oggi chi ha già un largo seguito su altri social quali Facebook, Instagram e YouTube ha maggior facilità nel veicolare nuovi follower su Snapchat. In realtà è però possibile crescere anche in maniera organica su Snapchat stesso.
Se vuoi scoprire alcuni Snap-tips ti invito a scaricare la mia guida gratuita su Snapchat. La trovi al link qui sotto:
=> SCARICA ORA LA MIA GUIDA SU SNAPCHAT
Snapchat influencer: conclusione
Bene! Spero questo post ti abbia illuminato sul tema influencer ed in particolare gli Snapchat influencer.
Se ti va puoi aggiungermi su Snapchat, basta che apri l’app ed inquadri il mio snapcode qui sotto, come se stessi facendo una foto, oppure cliccaci direttamente sopra e, se sei da mobile, mi aggiungerai velocemente.
Inviami uno snap e dimmi “Ciao Ste!”. Condivido spesso snap con consigli utili ed interessanti per aiutarti ad ottenere il meglio da Snapchat (e non solo).
Se ti occupi di marketing e comunicazione e vuoi avere maggiori informazioni sul tema Snapchat influencer, inviami uno snap o un messaggio vocale. Cerco sempre di rispondere a tutti i messaggi che ricevo 🙂
Per il resto, buon snap!