Scrivere un blog in inglese: 5 consigli pratici per farlo al meglio

Scrivere un blog in inglese

La scorsa settimana hai visto come creare un blog in inglese, con i suoi pro e contro. Avevo scritto come, nonostante i miliardi di potenziale lettori, non fosse facile affermarsi nello scenario internazionale a causa della forte concorrenza.

Ma avevo anche detto che questa concorrenza può essere in parte eliminata concentrandoci su nicchie o tematiche ancora poco battute che interessino ad un pubblico internazionale.

Il turismo in Italia è una delle maggiori fonti di reddito e scrivere contenuti per il proprio sito o blog in inglese in questo settore, può essere un vantaggio competitivo su chi si sofferma solo sulla lingua italiana.

La ricerca di informazioni online è diventata ormai uno step fondamentale per chiunque si stia avvicinando ad un prodotto o servizio e chi riesce a fornire le migliori e più dettagliate informazioni è quello che probabilmente concluderà la vendita.

Questa volta, voglio mostrarti dei consigli pratici che puoi applicare ogni giorno per iniziare, o continuare, a scrivere un blog in inglese

Scrivere un blog in inglese richiede fatica, tempo e costanza.

Iniziare a scrivere un blog in inglese è per ovvie ragioni più complicato che farlo in italiano. A meno che tu non sia madrelingua o viva all’estero da molti anni, ti troverai spesso a fermarti, consultare altri siti, tradurre parole, verificare il testo e poi continuare. Insomma circa il doppio del tempo che ci metteresti a scrivere in italiano!

Ok tutto questo è normale.

Infatti è tutta questione di allenamento. I primi mesi sicuramente vedrai tutto a rilento, noterai difficoltà nel formulare frasi e capire anche solo da dove iniziare ma poi ti accorgerai che in pratica non è così difficile 🙂

I piccoli errori ed i modi di dire sono quelli più complicati da individuare e a cui abituarsi, ma anche a questo ci sono delle soluzioni.

Ecco allora cinque consigli pratici per migliorare la lingua e scrivere un blog in inglese.

1. Semplice è meglio: keep it simple

Non pensare che chi scrive in inglese sul web sia un dottorone di Harvard o un luminare. Sul web vince il linguaggio semplice, facile da capire e schematico. Quindi più le frasi saranno semplici e brevi, meglio è.

Avrai notato che ormai i post con maggiore successo sono quelli con lunghi elenchi o punti (ex. 5 modi di…3 caratteristiche per…etc.). Sono quindi contenuti facili da comprendere e altrettanto da scrivere.

Il vantaggio è quindi poter scrivere frasi brevi che ti permetteranno di creare costrutti semplici e facili da tradurre. Ricordati che circa l’80% dei lettori si sofferma al titolo di un post, senza neanche leggere quello che c’è dentro.

Il fatto di dividere il post in paragrafi brevi e intervallati da titoli h2, aiuterà la leggibilità del contenuto e ad arrivarne alla fine. Il successo di video e immagini ed il trionfo di social come Instagram indica sempre più che il pubblico non vuole più leggere ma vedere e usufruire dei contenuti in maniera più immediata.

In pratica il futuro del blogging potrebbe essere una cosa del genere:

 

 

Scrivere diventerà sempre meno importante ed il contenuto vero e proprio saranno le immagini ed i video. Quindi ancora più che sulla scrittura concentrati sulla lingua parlata 😀

In pratica il contenuto lungo piace a Google ma non ai lettori.

2. Fai tutto in inglese

scrivere un blog in inglese

A meno che tu non viva all’estero è importante, anzi FONDAMENTALE, tu abbia a che fare con l’inglese il più possibile. Non importa come: ormai ci sono centinaia di modi per parlare inglese o migliorarlo. Io ad esempio ho iniziato vivendo all’estero ma già in Italia guardavo film e serie tv in lingua originale su Netflix ed altri siti di video streaming.

Leggere è ancora più importante. Ovviamente puoi leggere quello che preferisci ma puoi approfittarne studiando libri formativi che ti aiuteranno anche a migliorare le tue capacità oltre che a scrivere un blog in inglese nel migliore dei modi. Personalmente ho trovato interessanti e di facile lettura libri come “4 hours work week” di Tim Ferris (Ormai un classico) e “Rich Dad, Poor Dad” di T. Kiyosaky.

Se invece vuoi fare due chiacchiere, l’ideale sarebbe avere un amico o partner madrelingua. Oppure puoi migliore il tuo accento e far pratica con vari servizi disponibili online. Sono sempre stato diffidente verso i corsi, spesso si traducono in inutili ore di teoria che poi non portano a molto. In pratica lo stesso risultato dell’inglese insegnato nelle scuole italiane 🙂

3. Fatti aiutare

scrivere blog in inglese 2

Non è detto che sin dall’inizio tu debba fare tutto da solo. Se conosci qualcuno che può aiutarti a scrivere o a correggere quello che scrivi in inglese, fallo.

Se invece non consosci nessuno puoi farti aiutare, pagando qualche euro, da professionisti. Ci sono cosiddetti proofreaders che possono rileggere i vostri post in inglese e correggere errori grammaticali, di forma o spelling.

Potete trovarne diversi a meno di $5 a post su Fiverr. Una volta sul sito, potete ricercare “proofread” sul motore di ricerca interno e troverete decine di utenti a disposizione.

Se utilizzare WordPress potete scaricare un plugin (già compreso in JetPack) che si chiama TinyMCE Spellcheck. In pratica è un semplice controllo ortografico che scansiona tutto il contenuto della pagina in cerca di errori. Insomma, un aiuto in più per scrivere un blog in inglese e facilitarti il lavoro.

4. Copia dai migliori

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In base la tema trattato dal tuo blog, individua chi sono i blogger più influenti al mondo e studia il loro stile di scrittura e la loro tecnica. Ovviamente non dovrai copiare i contenuti, ma prendere spunto per riuscire a replicare qualcosa che già è appurato funzioni. Se quei blog hanno milioni di lettori un motivo ci sarà, ed oltre al soggetto che scrive, anche il modo in cui vengono scritti i contenuti conta.

Lo stile in cui vengono scritti gli articoli è più o meno internazionale. La cosa interessante da fare è analizzare il modo in cui particolari blog di settori vengono scritti e testare lo stesso stile per un blog che tratta tematiche completamente diverse.

Un esempio: solitamente i blog che parlano di Online Marketing sono molto all’avanguardia nello stile di scrittura e nel modo in cui catturare l’attenzione del lettore. Questo non succede per argomenti più “classici” in cui lo stile di presentazione dei contenuti non è al passo coi tempi.

Per quanto riguarda il mondo dei viaggi potete trovare una lista dei migliori blog qui. Altrimenti, iscrivendovi alla mia newsletter, avrete subito una lista di 50+ risorse che puoi consultare per migliorare le tue conoscenze online, con i siti migliori da seguire. Puoi scaricarla QUI.

5. Non puntare troppo sulla SEO ed i Social

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La maggior parte del traffico di un blog (in media tra il 40 ed il 60%) ancora arriva dai motori di ricerca, ossia da Google. Pensare di avviare e scrivere un blog in inglese nel 2015 con la convinzione di arrivare entro breve in prima pagina è una follia. La SEO è un discorso molto complesso che non voglio affrontare ora, ma oggi la competizione è davvero (troppo?) alta.

A meno che non abbiate intenzione di aprire un blog che parli di Suricate (o Meerkat che dir si voglia :-)) la concorrenza sulle keywords, anche long tail, sarà impressionante. E comunque probabilmente anche per un blog sui Suricate lo sarebbe 😀

La soluzione ideale di questi tempi è la newsletter, che potrà crescere più o meno velocemente, ma vi assicura un flusso di lettori affezionati e costanti. Anche se lavoraste sodo per arrivare in prima pagina, un nuovo algoritmo o un nuovo contenuto concorrente ci metterebbe un attimo a farvi scendere in seconda pagina e oltre.

Stesso discorso vale per i social: come detto prima, gli utenti internet sono sempre più distratti e pigri. Preferiscono leggere semplicemente titoli o bullet points prediligendo ancor di più contenuti video.

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I social, seppur con dinamiche diverse, seguono lo stesso ragionamento fatto per Google. Anche Facebook, come anche altri social, cambiano troppo rapidamente le regole del gioco. Puntare esclusivamente su questi canali può essere vincente ma molto rischioso.

Con questo non dico di non attivare i canali social, ormai sono fondamentali, anche solo per una questione di branding. Quello che dovrai fare è cercare di dedicarci il meno tempo possibile ed evitare di essere dipendente da questi.

Ricorda che sono loro che devono essere di aiuto a te, non tu a loro. Facebook non la pensa così per ovvie ragioni 😀

Per facilitarvi il lavoro ci sono tool come Buffer e Hootsuite che ti permettono di condividere simulatamente il tuo post su vari social, oppure programmarlo in base all’orario migliore in cui pubblicarlo.

LEGGI ANCHE-> 3 STRUMENTI PER GESTIRE AL MEGLIO I SOCIAL 

Per finire

Scrivere un blog in inglese non è semplice ma come per tutte le cose, serve costanza e voglia di migliorare. Se già hai un blog sarai avvantaggiato poiché conoscerai già tutti i processi che bisogna applicare nell’attività di tutti i giorni. Se invece ancora devi lanciarti nel mondo del blogging puoi leggere questo post per capire se è meglio per te iniziare a scrivere in inglese o in italiano.

Inoltre, dai un occhio anche a queste due guide su come creare un blog in pochi minuti:

-> Come creare un blog – Italiano

-> Come creare un blog – Inglese 

Tu cosa usi? Hai già pensato di passare all’inglese per il tuo blog?