5 falsi miti che chi cerca lavoro deve sapere
Sappiamo tutti che il mondo del lavoro in Italia non è tra i più floridi in questo momento e chi cerca lavoro deve spesso fare i salti mortali. I media non fanno altro che parlare di crisi e il mercato del lavoro, già destabilizzato, è alla ricerca di figure altamente qualificate e pluridecorate. Ma spesso non basta. Impazzano allora i consigli, per chi cerca lavoro, su come prepararsi al meglio ad un colloquio per non perdere le già poche opportunità che ci sono. Perché spesso, i colloqui di lavoro assumono un connotato fantascientifico. Ormai le domande poste durante le interviste sembrano essere fatte per selezionare il prossimo astronauta che dovrà essere liberato nello spazio e i cicli di selezioni sono così lunghi che se inizi a fare un colloquio come stagista alla fine dovresti essere assunto come CEO. Sono stato sia da una parte che dall’altra della barricata, sia come candidato che come Recruiter e sono giunto ad una conclusione: le variabili che contribuiscono alla tua assunzione sono così tante che la metà dei consigli sono molto, ma molto relativi. Chi cerca lavoro deve essere pronto praticamente a tutto ma ci sono dei falsi miti che deve sapere:
1. L’ABITO FA IL MONACO
Ci hanno abituato che l’abito scuro e cravatta sono fondamentali per presentarsi ad un colloquio. Certo, l’industry e il ruolo per cui vi presentate è fondamentale per non esagerare, ma spesso questo consiglio è sbagliato. Conformarsi esteticamente non aiuta a risaltare la vostra candidatura, anzi. Per molti ruoli, come nel Marketing, è apprezzata un po’ di creatività, anche nel vestire. Una cravatta di un colore più acceso non sempre vuol dire penalizzarsi. Molte delle figure più ricercate in questo momento,infatti, non badano troppo allo stile classico.
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2. IL CV DEVE ESSERE IL PIU’ DETTAGLIATO POSSIBILE
Sapete in media quanto tempo viene speso per analizzare “accuratamente” il vostro CV? Circa 10 secondi, spesso anche meno. Capite bene che in così poco tempo non è possibile leggere pagine e pagine di informazioni. Ecco perché bisognerebbe limitare la lunghezza del proprio “résumé” ad una, massimo due pagine. In maggior evidenza, oltre alle informazioni accademiche, dovranno esserci quelle sulle ultime e più rilevanti esperienze lavorative, le lingue e la durata dei ruoli ricoperti. Se la figura è junior o in cerca del primo lavoro, maggior focus dovrebbe essere concentrato su esperienze extra-scolastiche.
3. LE REFERENZE PRIMA DI TUTTO
Se cercate lavoro e avete fatto dei colloqui presso società di ricerca e selezione avrete notato che una delle prime cose che chiedono sono le famose referenze. Spesso viene chiesto di elencarle ancora prima che sappiate per quale azienda vi stanno intervistando. A volte quelle referenze non saranno utilizzate per avere referenze sul vostro conto,o meglio, potrebbero anche essere utilizzate ma senza l’obiettivo primario di favorire la vostra assunzione. Quindi, prima di divulgarle, assicuratevi vengano davvero utilizzate per aiutare la vostra candidatura e che sappiate almeno quale sarà l’azienda presso cui farete il colloquio successivo.
4. SE NON SEI SUI SOCIAL NON ESISTI
Ormai tutti abbiamo almeno un Social Network che utilizziamo più o meno attivamente e se non lo usiamo siamo fuori dal mondo. Se da una parte è vero che ormai la maggior parte delle HR e delle società di Recruiting utilizzano quasi esclusivamente strumenti come LinkedIn occorre fare delle distinzioni. Chi cerca lavoro non sempre deve sapere utilizzare i Social. A chi interessa che un Controller sia il re di Twitter o che un Liquidatore Sinistri sappia condividere aggiornamenti su Pinterest? Ogni ruolo ha le sue competenze e, se è vero che per molte professioni oggi occorre conoscere ed utilizzare i Social Media, è anche vero che non tutti sono obbligati ad utilizzarli. Almeno per ora.
5. LE FAREMO SAPERE
Questa è la classica frase che chi cerca lavoro si sente dire. La parte di follow-up tra candidato è selezionatore è importante ma lo è anche saper aspettare: sono probabilmente decine le figure che sono state intervistate per il vostro stesso ruolo. Abbiate pazienza ed evitate di chiedere continuamente informazioni sulla candidatura, a meno che non sia stato precedentemente definito un accordo per aggiornarsi. Una mail è ok, il pressing asfissiante no.
Tutto ed il contrario di tutto
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